Dalla fine del 1940, decine di migliaia di ebrei si trovano rinchiusi nei campi d'internamento della zona libera e poi in quelli della zona occupata. Il loro unico legame con l'esterno è allora la corrispondenza che a volte possono far pervenire ai propri cari.
Con l'attivazione della «Soluzione finale» nel 1942 e le deportazioni, questo filo tenero mantenuto con l'esterno si trasforma in un addio prima della deportazione. Queste lettere costituiscono spesso le ultime tracce lasciate dalle vittime alla vigilia della loro partenza, o anche a volte scritte dai vagoni che li portano «verso l'Est».
Commissari scientifici
Karen Taieb, responsabile degli archivi del memoriale della Shoah
Tal Bruttmann, storico
Con il sostegno della Fondazione per la Memoria dell'Olocausto, il Dipartimento di Seine-Saint-Denis, la città di Drancy, France Tv e Toute l'histoire
Ingresso gratuito al