Questa mostra mira a riportare ed illustrare il ruolo dei diplomatici nella situazione degli ebrei dal 1938 (anno della conferenza di Evian e della Notte di cristallo) fino alla fine della seconda guerra mondiale. Grazie ai documenti diplomatici che sono stati salvati e ad alcune testimonianze che gli storici hanno potuto raccogliere, si scopre un mondo di osservatori attenti ed esperti, mentre la guerra sconvolge l'Europa.
A partire da foto, testi ufficiali, testimonianze scritte e orali, la mostra farà il punto sullo stato delle conoscenze su questi temi: Che cosa sapevano i diplomatici? Quali sono state le loro fonti? Chi ha agito? Come, perché, in quale contesto? Al contrario, chi non ha capito, chi non ha agito e perché? È per ignoranza, per incapacità di comprendere la portata della tragedia, per indifferenza, per volontà di collaborare?
La mostra insisterà sull'articolazione tra ciò che i diplomatici sapevano e ciò che loro stessi e i loro governi potevano fare, hanno fatto o hanno scelto di non fare. Inviterà infine i visitatori a interrogarsi sulle lezioni che è possibile trarre da questo periodo, in particolare sulla difficile questione dell'ingerenza o della creazione di istanze internazionali (ONU).
Il Memoriale della Shoah propone un ciclo
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