Tornerò - un film di Jean Barat
domenica 17 maggio 2020domenica 24 maggio 2020
dal 17 al 24 maggio 2020, Il Memoriale della Shoah vi invita a vedere o rivedere
«Io tornerò»

Tornerò da Jean Barat, 2015, Francia,1h07, documentario, prodotto da J.W Production - Jacques Wenig & Injam Production - Marc Andréani.
Sinossi:
Nel maggio 1941, all'età di 28 anni, Zysman Wenig viene arrestato a Parigi dalla polizia francese perché ebreo e internato nel campo di Pithiviers. Il 25 giugno 1942 viene deportato nel campo di concentramento di Auschwitz. 70 anni dopo, racconta come è riuscito a sopravvivere a quattro anni di internamento e deportazione. Questo documentario si concentra sulle condizioni di questa sopravvivenza e sullo sguardo di un uomo di 100 anni che ritorna sul suo destino e quello della sua famiglia porta a vivere una delle più grandi tragedie dell'umanità.
Con la partecipazione del Centro Nazionale del Cinema e dell'Immagine Animata e il sostegno della Fondazione per la Memoria della Shoah.
Consulente storico: Annette Wieviorka
Voce: Carlo Brandt
Musica di Jean-Noël Yven
Informazioni su Zysman Wenig

Leggenda Famiglia Wenig nel 1946, Khayé e Zysman con i loro figli Jacques nato nel 1936 e Roger nato nel 1940.
Credito: Memoriale della Shoah/coll. Jacques Wenig
Zysman Wenig è nato in Polonia il 15 gennaio 1913 a Kònskie vicino a Lodz. Cadetto di una famiglia di sette figli, sua madre e suo padre muoiono prematuramente. Nel 1931, Zysman lascia la Polonia per raggiungere sua sorella maggiore, Sarah, che si è trasferita a Parigi negli anni '20. Ha 17 anni. Sarah e suo marito Moshe hanno 5 figli. Zysman, poco più vecchio del figlio maggiore, entra a far parte della famiglia nel quartiere di Marais e lavora come sarto. Il 30 giugno 1936, sposa Khayè Grundman, la sorella di Moshe. Hanno due figli, Jacques nato nel 1936 e Roger nato nel 1940.
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Durante l'occupazione, Zysman Wenig è arrestato il 14 maggio 1941 durante la cosiddetta retata del «Biglietto verde» e poi internato nel campo di Pithiviers. Riesce a mantenere una corrispondenza spesso clandestina con la moglie. Il 25 giugno 1942, Zysman Wenig viene deportato al campo di Auschwitz-Birkenau nel convoglio no 4 e riceve il numero 42.695. In particolare è assegnato a un kommando di falegnameria. Trasferito il 18 gennaio 1945 durante le «marce della morte» al campo di Mauthausen e poi a quello di Ebensee, Zysman Wenig viene liberato il 6 maggio 1945 e rimpatriato a Parigi il 24 maggio 1945 dove ritrova sua moglie e i suoi figli che sono riusciti a sfuggire agli arresti.
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Da scoprire anche: Zysman Wenig, Lettres à Khayè. Correspondance clandestine d'un amour en temps de guerre, Calmann-Lévy, 2017.
http://jereviendrai-lefilm.com/
Alcune parole di Jean Barat, regista