Nuove mostre in affitto

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novità! CABU, DISEGNI DELL'ARRESTO DEL VEL DI HIV

Nella primavera del 1967 la rivista Le Nouveau Candide pubblica i buoni fogli de La Grande rafle du Vel d'Hiv', 16 luglio 1942 di Claude Lévy e Paul Tillard (Robert Laffont). Per illustrare questa serie in cinque episodi, la redazione si rivolge a un giovane disegnatore di 29 anni, Jean Cabut, detto Cabu. Il libro di Lévy e Tillard ripercorre, attraverso documenti e testimonianze, lo svolgimento della retata e la detenzione al Velodrome d'Hiver di oltre 8.000 delle circa 13.000 vittime degli arresti. Indicando il ruolo della polizia francese e del governo di Vichy nella deportazione degli ebrei dalla Francia da parte dei nazisti, il libro provoca uno shock nell'opinione pubblica. È anche uno shock per Cabu, che scopre questa tragedia troppo presto dimenticata e mette il meglio del suo talento a tradurre in disegni le scene descritte. A partire dai sedici preziosi disegni di Cabu presentati dallo storico Laurent Joly, direttore di ricerca al CNRS, Véronique Cabut, la moglie di Cabu, e il Memoriale della Shoah propongono di ricostruire i momenti chiave della retata del Vel d'Hiv. Questa mostra è anche un omaggio a un disegnatore geniale e popolare che fu una delle dodici vittime dell'attentato jihadista del 7 gennaio 2015 contro la redazione di Charlie Hebdo.

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ReFONTE dell'esposizione «Dalla scoperta dei campi al ritorno dei deportati»

Realizzata in occasione delle commemorazioni dell'80o anniversario dell'anno 1945, questa esposizione affronta la scoperta dei campi da parte degli eserciti alleati (americani, britannici, francesi e sovietici), il rimpatrio dei deportati e i tentativi di ricostruzione, così come la progressiva presa di coscienza della realtà dell'universo concentrazionista nazista. La mostra mette in evidenza le testimonianze dei sopravvissuti e una ricca iconografia.

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ReFONTE della mostra «Les Justes de France»

Durante la seconda guerra mondiale, in Europa, un certo numero di uomini e donne non ebrei hanno aiutato gli ebrei fornendo soccorso, cibo, vestiti, ripari, nascondigli, documenti falsi, informazioni su una retata imminente, trasporto fino a un confine, accesso alla scuola o al lavoro... Individualmente o in reti, di tutte le condizioni sociali, di opinioni e confessioni diverse, nelle grandi città come nelle zone rurali più isolate, è animato dallo stesso rifiuto della barbarie, dal senso della solidarietà e dell'umanità che hanno agito.

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