Simone Veil al naturale. Con la sua amica Marceline Loridan-Ivens, evoca i ricordi della sua deportazione ad Auschwitz-Birkenau. A colei che ha vissuto l'inferno al suo fianco, parla di sua madre e di sua sorella, racconta la sua disperazione di ritrovarli con lei in un campo di concentramento, la sua lotta quotidiana per sopravvivere rubando zucchero o qualche patata, il tifo di colei che amava più di ogni cosa al mondo, la sua morte inevitabile. Simone Veil ad Auschwitz oggi. Cammina in questo campo dove ha trascorso tredici mesi della sua vita. Attraverso le immagini di questo documentario, delle sue confidenze o di quelle dei suoi cari, Simone Veil accetta di togliere il velo su ciò che è nel profondo di se stessa. Attraverso questo magnifico ritratto si rivela la profonda verità di una donna perseguitata dai ricordi dolorosi dei tanti mesi trascorsi in deportazione e dall'assenza della madre.